L’inizio di una lunga storia d’amore … 

Prendere la decisione di avere un figlio è importante. E’ decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo.
(Elizabeth Stone)

Il giorno in cui ho deciso di aprire questo blog l’ho fatto con la voglia di incentrare i miei post su mio figlio… o piu,in generale, sulla mia esperienza da mamma…piu le mie passioni,tra cui la cucina,che attualmente è stata quella ad avere la meglio fino ad ora.

E’ pur vero che non ho dedicato tantissimo tempo qui… vuoi per i vari impegni,vuoi per un inverno sfortunato di malanni…. ma comunque ho deciso che da oggi mi impegnerò di piu e questo blog assumerà piu l’aspetto che desidero.

Mi sono resa conto tra l’altro che scrivere sul proprio figlio non è semplice come postare una foto su un social network come Instagram,ma è molto ma molto di più.

E’ aprirsi,confidarsi… raccontarsi… e al momento questo mi è stato molto difficile.

Ma ho deciso che lo devo fare,devo riuscirci… e lo faccio da oggi!

Innanzitutto, ho deciso di chiamare questo blog “mum’s beating heart”, ovvero “il cuore di una mamma che batte”…sicuramente scritto in italiano non avrebbe fatto lo stesso effetto 😉

Ho pensato di getto a questo probabile nome  e me ne sono innamorata.

Il cuore di ogni mamma batte,ognuna ha un battito diverso ma tutte sono innamorate del/la proprio/a figlio/a.

Tra 9 giorni la mia piccola peste compirà 3 anni e devo dire che questi sono stati gli anni più pieni della mia vita…

Diciamo che non ho avuto più tempo nemmeno per farmi lo shampoo,per farmi una doccia sentendo soltanto lo scorrere dell’acqua,per uscire tranquillamente a fare shopping o per alzarmi al mattino e bere il caffè in assoluto silenzio.

Ma in compenso ho avuto tanto altro… ho avuto abbracci,sorrisi,ho avuto emozioni,ho avuto lacrime di gioia e di tristezza,ho avuto risate…tante…. ho avuto carezze e ho avuto i “ti amo” più belli e dolci del mondo.

Ho avuto ricordi impressi nella mia mente,che nemmeno la migliore macchina fotografica sarebbe stata in grado di fotografare… e ho avuto anche tanta paura,specialmente il giorno del mio parto… quando i 9 mesi più belli che potessi desiderare si stavano trasformando nel peggiore degli incubi in un solo giorno.

Ogni gravidanza è diversa dall’altra, cosi come ogni mamma è diversa dall’altra.

I miei 9 mesi sono stati bellissimi,ho avuto una gravidanza abbastanza tranquilla,nonostante ho lavorato fino agli 8 mesi stando in super movimento dalle 5,30 del mattino fino le 21.

Non so come ho fatto,nè tantomeno da dove ho preso la forza e messo da parte la stanchezza,ma ce l’ho fatta e sono fiera di me stessa.

Ero abbastanza fissata con l’alimentazione,stavo attenta a tutto,a pulire bene frutta e verdura e non mangiavo quasi mai fuori.

Avevo i controlli dal ginecologo privato ogni mese e riuscivo a vederlo ogni mese.

Arrivata all’8 mese la stanchezza ha cominciato a farsi sentire… non riuscivo più a dormire bene,ad allacciarmi le scarpe, non potevo più depilarmi…avevo la tachicardia e il mio bambino si metteva nelle posizioni più strane del mondo.

Il mio parto naturale era previsto per il 22/03/2012 ma le cose andarono diversamente. Già 10 giorni prima,una domenica,mi svegliai e sentivo un liquido caldo che scolava tra le gambe…pensavo fosse arrivato il momento cosi subito siamo andati in clinica dove i medici dissero che non era nulla.

Da quel momento mi venne il ciclo… e questa cosa non mi dava preoccupazione a me perchè ero inesperta,ma gliene dava a mia mamma.

Cosi prima del giorno del parto andammo in clinica per altre 3 volte perchè i flussi erano molto abbondanti,fino al giorno in cui mia mamma, dopo che la dott.ssa insisteva cosi tanto che andava tutto bene,si piantò in clinica obbligando il ricovero.

Da quel momento fui monitorata più volte al giorno e,quindi, il 20 Marzo fui ricoverata.

Il mio ginecologo tornò a casa,dicendo che se ci fossero stati risvolti sarebbe arrivato.

Indossai la camicia da notte pronta ad accogliere il mio piccolo amore. Passavano le ore e le doglie cominciavano ad essere più dolorose e ravvicinate.

Le mani di mia mamma e mio marito le stavo frantumando… Per 18 ore di travaglio in cui non riuscivo a dilatarmi non ho emesso nessun grido,tenevo tutto dentro e lo scaricavo attraverso il mio corpo.

Il bambino premeva sull’intestino, i flussi di sangue aumentavano…le acque non si rompevano e il dottore veniva ripetutamente chiamato ma non arrivava.

L’ansia cresceva sempre più… si avvertiva proprio la tensione e vedevo la paura negli occhi di mia madre. Mio marito tra una stretta di mano e l’altra cercava di tenere in aggiornamento tramite skype la sua famiglia lontana di Tunisi.

Tutto ciò che desideravo in quegli attimi era dormire con la consapevolezza che tutto era finito… ma riuscivo a dormire 2-3 minuti negli intervalli tra una doglia e l’altra.

2ore prima del parto il ginecologo fu rintracciato e arrivò con i capelli tesi…. Mi ruppe le acque con una cannula che quando ci penso mi viene da svenire.

Quella notte fui visitata circa 30 volte,mi sentivo la cavia da esperimento ed ero esausta.

Arrivata a 7 cm di dilatazione fui vestita col camice e portata in sala parto… Ma a questo punto le cose si complicarono perchè ad un monitoraggio non si sentiva più il bambino.

In quel momento quella stanza diventò non so cosa…infermiere e dottoresse che correvano da tutte le parti.

Mi fu chiesto di mettere la maschera per l’ossigeno e di respirare profondamente cosi da mandare ossigeno al bambino,non so se stavo perdendo i sensi o cos’altro ma sentivo come se intorno a me i rumori stavano cominciando ad affievolirsi,vedevo il Dottore che gridava di chiamare l’anestesista mettendosi le mani ai capelli. In quel momento mi sono passati in mente milioni di pensieri… pensavo a mia madre,mia zia e mio marito fuori che non sapevano nulla di tutto questo e aspettavano il nostro arrivo.

Finalmente si resero conto che non potevo partorire naturalmente ma che avevo bisogno di un cesareo.

Quel cesareo che poteva essere fatto molto prima,senza lasciarmi traumatizzata e senza avermi fatto passare tutto questo.

Il mio bambino è nato alle 4,53 del 21 Marzo 2012,pesava 3,550 ed era bellissimo.

Mio marito è riuscito ad entrare e ha visto un lembo della mia pancia aperto e per poco non sveniva.

Il giorno dopo è venuta l’infermiera a controllarmi dicendomi che quella notte forse un angelo era li a sorvegliarci perchè in quel preciso istante che stavamo rischiando di non farcela l’anestesista stava andando via e noi avremmo rischiato davvero di morire,o forse solo io.

Con questo mio racconto non voglio spaventare nessuna donna pronta a partorire.. esistono donne fortunatissime che partoriscono anche in 2ore.

Semplicemente penso che ,a volte, i dottori dovrebbero ascoltare più i pazienti, dovrebbe esserci più prevenzione, e non parlo solo di gravidanza ma di vita in generale.

Io mi reputo fortunata ad essere viva e ad avere mio figlio al mio fianco.

Penso davvero di essere stata protetta quella notte da un angelo… E se l’anestetista se ne fosse già andato io dove sarei adesso? Non avrei sicuramente vissuto tutto questo… Non avrei mai sentito l’odore di mio figlio… l’emozione di averlo allattato… sentirmi chiamare per la prima volta mamma…

Questa esperienza mi ha dato tanto ma mi ha tolto anche tanto.

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Un figlio ti cambia anche il ritmo del cuore.

Nessuno mi ha detto che avere dei figli mi avrebbe catapultato in un viaggio dentro me stessa.
(Amanda Penel)

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